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2 esercizi per quando non sappiamo gestire le Emozioni

2 esercizi per quando non sappiamo gestire le Emozioni

L’intelligenza emotiva è la nostra capacità di gestire le emozioni, di gestire le nostre relazioni, di motivarci, di saper motivare e di essere empatici. Abbiamo dedicato molto spazio allo studio e alla pratica nel percorso annuale dell’Accademia di Coaching Alkemico, ma vediamo le basi.

COSA SUCCEDE QUANDO NON SIAMO CAPACI DI GESTIRE LE EMOZIONI?

Quando non siamo capaci di gestire le nostre emozioni adottiamo delle tentate soluzioni che non funzionano, perché non ci aiutano a capire come gestire realmente le emozioni e ci danno risultati scarsi sia nella relazione con gli altri che nella relazione con noi stessi.

Queste tentate soluzioni che non funzionano le riconosciamo in tre atteggiamenti:

– negazione

– evitamento

– sfida

Negazione è quando neghi l’emozione stessa

Invece di gestire l’emozione, questa viene negata per diversi motivi tra cui non voler far brutta figura perché ci si vergogna, perché ci si deve mostrare diversi da quello che si è, perché chissà cosa dicono gli altri e come giudicano…

Esempio: 

La seconda paura più grande, dopo la paura di morire, è statisticamente la paura di parlare in pubblico.

Un tuo conoscente deve parlare davanti a 300 persone, ha molta paura, ma dal momento che riconoscerlo lo farebbe sentire debole, si racconta che non ha paura, che miriadi di persone parlano in pubblico e non muoiono e in questo modo mente a se stesso oltre che alle persone con cui è in relazione. Perché la sua mente razionale si è data una giustificazione apparentemente valida per tranquillizzarsi,  ma la mente inconscia, che è molto più potente, agisce in modo sotterraneo inviando segnali di paura al corpo che la manifesta. Un attento osservatore si accorgerà dei segnali contrastanti come per esempio incongruenze tra verbale e non verbale, rigidità nella postura, momenti di respiro mancante, che l’interessato cancellerà e non percepirà negando così l’emozione.

Evitamento è quando eviti di affrontare l’emozione che stai provando

L’evitamento viene manifestato in tantissime circostanze, facendo riferimento all’esempio della negazione, si ha paura di parlare in pubblico e in questo caso si evita di parlare in pubblico. La differenza sta nel fatto che in questo caso non ci si mente rispetto all’emozione provata, ma si riconosce questa emozione come qualcosa di non voluto, appunto da evitare e si scappa dalla situazione.

Altra emozione dell’evitamento è la rabbia. Si prova rabbia, fastidio, nervoso verso qualcuno e si evita di affrontarlo. Si pensa che evitando il problema, il problema scompaia, ma in realtà viene solo procrastinato il momento di affrontarlo e purtroppo quando arriva quel momento sotterraneamente nell’inconscio aumentano e peggiorano le intensità delle emozioni.

Quindi si evita o nega sotterraneamente l’emozione che si sta provando e intanto l’emozione reagisce (essendo espressione del corpo), poichè dicendo “Dal momento che non mi vuoi prendere in considerazione e hai negato la verità tua più intima, io mi faccio vedere ancora di più”.  Hai presente la palla di polvere che aumenta e aumenta e aumenta in quella famosa pubblicità? Nelle prime due tentate soluzioni non funzionanti l’emozione può essere metaforicamente rappresentata dalla palla di polvere, quando si negano o si evitano le proprie emozioni, non essendo considerate aumentano fino a che non ci si accorge di loro perché son diventate di un’intensità impossibile da non prendere in considerazione.

Esempio : 

Un tua conoscente ti chiede se sei ancora arrabbiato con quella persona e le rispondi, che hai risolto e che non c’è più alcun problema tra te e lei, ma dentro senti quella vocina che dice ‘Non è giusto!’ o quella sensazione a pelle di fastidio.

In questo modo stai evitando di affrontare l’emozione che si manifesta e il più delle volte in questi casi è rabbia.

Il corpo parla anche se non te ne accorgi: potresti aver avuto molto calore al petto e alle mani, tipico sintomo della rabbia, ma non hai avuto la capacità di portare l’attenzione e percepirlo.

Sfida è quando agisci contro il tuo volere per dimostrare il tuo valore

Questo è sicuramente un modo rischiosissimo di gestire le emozioni, perché si va contro quello che si vuole profondamente nel cuore, contro i propri desideri pur di dimostrare agli altri e a se stessi di farcela anche in settori o tematiche che sono completamente estranee, ricercando il riconoscimento esterno.

In questa situazione è evidente che l’amor proprio e l’autostima son bassi e portano a cercare visibilità, riconoscimento, inclusione attraverso la messa in scena di qualcuno di diverso da sè.  Agendo in questo modo si usano modalità che sono contro se stessi e contro la nostra essenza più profonda e al corpo non rimane che reagire.

Esempio:

Una persona che non ama l’arte e il disegno ma decide di iscriversi e frequentare la facoltà di Architettura perché la sua percezione è che in famiglia solo gli architetti vengono considerati e chi fa un mestiere diverso non è degno del sistema familiare.

Attenzione a gestire le Emozioni

Non tutte le sfide sono poco produttive o diventano “tentate soluzioni che non funzionano”. Esistono ovviamente delle altre tipologie di sfide che muovono leve interiori per raggiungere ciò che si desidera e questo caso è esattamente il contrario della sfida non funzionante, poiché si insegue il proprio volere, a differenza dell’atteggiamento depotenziante sopracitato.

Questi esercizi servono a prendere consapevolezza di quali aree della vita non si è autentici e innescano un primo lavoro di presa di coscienza dei propri limiti relazionali ed emotivi per poi andare a cambiare la situazione attraverso l’uso delle tecniche e strategie che ti proporrò in itinere.

ESERCIZIO 1:

Ricordati I momenti in cui hai sentito che qualcosa dentro di te stonava, che non stavi completamente bene, che non vedevi la situazione chiara…

Ascolta il tuo dialogo interiore, quella vocina che non puoi spegnere, ma puoi educare, senti il tuo corpo mentre recuperi il ricordo…

Con chi sei in sfida?

Con chi usi l’evitamento?

Con chi e quando neghi un’emozione?

ESERCIZIO 2:

Da 1 a 10 quanto usi la negazione nella tua vita?

Da 1 a 10 quanto usi l’evitamento nella tua vita? 

Da 1 a 10 quanto usi la sfida nella tua vita?

( 1: pochissimo e 10: tantissimo)

Buon lavoro!

Si può notare come tutte e tre le soluzioni siano modalità riferite alla propria immagine sociale, alla propria immagine relazionale con gli altri e l’immagine di sé verso se stessi.

Uno degli esercizi più potenti per  gestire le emozioni depotenzianti alla radice, alzare l’autostima e imparare ad amarsi è sicuramente lavorare la percezione della propria immagine e delle persone con cui si entra in conflitto.

Di questo tratteremo in un altro articolo…seguici!!!

Lisa

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